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Il castello normanno angioino

Il castello normanno angioino

Il castello presenta diverse fasi di vita che ne attestano un uso prolungato, dal XII al XX secolo d.C., con successive fasi di restauro e di adattamento.

Nel XII secolo fu costruita la torre quadrata – il Mastio – unica testimonianza della fase normanna della costruzione,  il cui impianto iniziale rimase inalterato fino alla fine del XIII – prima metà del XIV sec. d.C. quando, sotto la dominazione angioina, la struttura fu ampliata con l’inserimento di un apparato difensivo munito di due torri circolari, di cui l'unica ben conservata è quella a sud-ovest, e di una duplice cinta di mura.

 

Quella più interna chiude una prima corte che protegge spazi di abitazione e opifici (quattro ambienti e una cisterna). Quella esterna protegge una seconda corte in cui si trovavano ambienti di servizio e una scuderia.

Fra il XVI ed il XVII secolo il luogo è lentamente abbandonato ed il fossato si riempie di terra, mentre una ripresa dell’utilizzo e dell’occupazione si verifica tra il XVIII ed il XIX secolo, ma la riorganizzazione della corte interna, occupata lungo il margine settentrionale da una stalla, e la creazione di un sistema di drenaggio delle acque definiscono un sostanziale cambiamento nella destinazione d’uso degli spazi.

Nel corso del XIX sec. d.C. il Castello assume la fisionomia di una fabrica testimoniata da quattro grosse fornaci per la calce - chiamate calcare - , localizzate lungo il versante settentrionale della collina, e da numerose fosse di spegnimento della calce nella parte meridionale.

 

Successivamente, il Castello viene abbandonato e, fino alla vigilia dell’intervento per la realizzazione del Parco archeologico urbano dell’antica Volcei, è stato utilizzato come discarica.